Snam è il più grande operatore del sistema di trasporto del gas in Europa ed è partecipata al 30 per cento dallo Stato italiano. Negli ultimi anni si è resa protagonista di una intensa campagna di acquisti di aziende e infrastrutture di rilievo nel trasporto del gas. Nel 2021, ha acquistato il 25% della East Mediterranean Gas Company (EMG), proprietaria del gasdotto Arish-Ashkelon tra Israele ed Egitto, anche noto come “Gasdotto della pace”. Infrastruttura sicuramente strategica per gli scambi energetici tra i due paesi e nodale per le mire del Generale al-Sisi, ma anche opaca nella sua composizione societaria, su cui pendono ombre pericolose.
Gli analisti del settimanale britannico The Economist hanno descritto la EMG come “uno special purpose vehicle registrato nei Paesi Bassi e creato nei primi anni Duemila da Hussein Salem, un businessman con legami molto stretti con l’establishment della sicurezza, e Yossi Meiman, a capo del gruppo israeliano Merhav Group”. Tra i soci della EMG, l’unica società menzionata da Snam è la EMED, che sarebbe controllata dalla Sphynx (sfinge, in italiano). In base alle visure eseguite da ReCommon, questa sarebbe al 100% controllata dalla East Gas, il cui amministratore delegato sarebbe Mohamed Shuib, ex vice-direttore del GIS, i servizi segreti egiziani. Ma le informazioni sull’intrico societario sono difficili da reperire, motivo per cui ReCommon chiede alla Snam di fare chiarezza sulla possibile presenza di oscuri legami con il mondo delle spie egiziane e altri portatori di interesse nascosti.
Val la pena rammentare che il gasdotto della Pace risale ai tempi del presidente Mubarak (è stato realizzato nel 2008) ma, dopo anni di grande incertezza, ha ricevuto un fortissimo impulso con le scoperte di nuovi giacimenti nel Mediterraneo orientale, a partire dal mega giacimento di Zohr nel 2015, che dà una spinta senza precedenti all’espansione del settore del gas. Nel 2018, l’Egitto è diventato esportatore netto di gas, acquisendo quindi un ruolo di primissimo piano nel contesto energetico del Mediterraneo orientale.
La scoperta dei giacimenti di Leviathan e Tamar al largo di Israele e di Aphrodite nelle acque cipriote apre anche per questi paesi la possibilità di divenire esportatori di gas, sia nella regione che verso il mercato europeo e globale. Né Cipro né Israele hanno però le infrastrutture dell’Egitto: tra le possibilità da subito al vaglio, oltre alla costruzione del mega gasdotto Eastmed (tra Cipro e l’Italia) viene anche considerata la possibilità di costruire delle pipeline sottomarine per collegare i giacimenti offshore con la Turchia o con l’Egitto. Ma la firma di un accordo per la vendita del gas israeliano a una società egiziana apre a uno scenario nuovo: il gasdotto Arish- Ashkelon viene adattato per permettere a Israele di iniziare a esportare gas verso l’Egitto, permettendo al paese di affermarsi come hub del gas regionale. Dal 2021 anche Snam entra nella partita: ma chi sono i suoi soci nel controllo del gasdotto Arish- Askelon, e chi i beneficiari ultimi che si nascondono dietro a questi?