Il nostro 2023 è stato segnato dal lancio della prima causa climatica contro una società privata, il gigante fossile Eni, che abbiamo portato in tribunale per i danni inferti al clima, e di conseguenza al Pianeta, legati alle sue attività. Tutto ciò accadeva mentre la “controparte” alimentava la retorica del “Piano Mattei”, che porta il nome del suo stesso fondatore, e che, nonostante la narrativa governativa che lo definisce guidato da un approccio non predatorio, si sta configurando come un’abile operazione neo-colonialista. Un’operazione che offre ampi margini di manovra a Eni, ma anche a Snam e alle istituzioni finanziarie che sostengono le nostre multinazionali fossili, siano esse private, come Intesa Sanpaolo e Unicredit, che pubbliche, con il protagonismo evidente della assicuratore di Stato SACE.
