Nel settembre del 2017 veniva pubblicato un importante documento sui possibili effetti sulla salute dello sfruttamento petrolifero in Basilicata: la Valutazione di impatto sanitario (VIS). Un’analisi redatta, nello specifico, sulle popolazioni di Viggiano e Grumento Nova, i due paesi maggiormente esposti ai fumi del Centro Olio Val D’Agri dell’Eni.
Parliamo del primo studio epidemiologico compiuto in 20 anni di attività estrattive targate Eni, realizzato da esperti qualificati tra gli altri del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Università di Bari. Il quadro che ne emergeva, come ci ha raccontato il dottor Giambattista Mele, che ha fortemente voluto e seguito direttamente la raccolta e valutazione dei dati, non lascerebbe dubbi: “Gli indici di mortalità e di ricovero in ospedale dei residenti nei due comuni nel periodo 2000-2014 hanno mostrato diversi eccessi rispetto ai dati medi sia della regione Basilicata sia del complesso di 20 comuni dell’alta Val d’Agri”. Analizzando i numeri si comprenderebbe l’associazione di rischio tra le emissioni dell’impianto e le patologie cardiovascolari e respiratorie, con un aumento del 19% della mortalità delle donne per tutte le cause e del 15% di donne e uomini di Viggiano e Grumento rispetto a quelli degli altri 20 comuni della Val d’Agri. Nello stesso tempo sono stati registrati un incremento dei ricoveri ospedalieri per malattie circolatorie del 41% e del 48% per malattie respiratorie.
L’Eni ha subito presentato le sue controdeduzioni, elaborate da un collegio di esperti composto da docenti delle Università La Sapienza e Tor Vergata di Roma e ricercatori dell’Istituto superiore di Sanità, nonché da vari esperti italiani di stanza a New York. Tutti concordi nell’affermare che in Val d’Agri non c’è nessun allarme sanitario. Proprio per ribadire la serietà e la validità del lavoro svolto sulla VIS, Mele è intervenuto all’assemblea degli azionisti dell’Eni del 2018. Da allora della VIS si è continuato a parlare, senza però dare alcun seguito a una tipologia di ricerca che non ha praticamente uguali in Italia. Quello che doveva essere un punto di partenza, è diventato un binario morto. Un lavoro egregio che rischia di finire nel dimenticatoio, tanto che sui siti web dei comuni di Viggiano e Grumento Nova della VIS non c’è traccia. A noi sembra invece fondamentale riprendere questo testo così rilevante e rilanciarlo sul nostro sito, dove potrà essere sempre consultabile in forma ridotta ed estesa.
Così come ci preme rilanciare un’altra preziosa testimonianza: i dialoghi intorno al pozzo, pubblicata nel 2012.
Sono considerazioni di 10 anni fa, ma purtroppo, ci viene da dire, sempre valide.