Mobilitazioni contro le grandi opere inutili e imposte

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo i comunicati stampa di Opzione Zero sulle iniziative contro l’autostrada Mestre-Orte e dei No TAV sugli eventi che si terranno il 7 dicembre, proprio in occasione della quarta giornata internazionale contro le grandi opere inutili e imposte.

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4ª Giornata Europea contro le Grandi Opere Inutili e Imposte

sabato 7 dicembre 2013, ore 21:00
Avigliana, Teatro Fassino, Via IV Novembre 19 – Avigliana

Sul palco si alterneranno testimonianze, video e musicisti per mostrare come il Movimento No TAV, protagonista del cambiamento, abbia camminato e lasciato tracce in giro per il mondo.

Tra i partecipanti:
Giancarlo Pastorutti – No TAV Friuli, Tiziano Cardosi – No Tunnel TAV Firenze, Alessandro Andreotti  – No Tubo Brindisi-Manerbio, Daniel Ibanez – Opposants au Lyon-Turin, Elena Gerebizza – Re:Common, il cantastorie Filippo Sottile, il gruppo musicale Tir na d’Oc, il cantautore metropolitano Francesco Stabile, Lisa Ariemma, Silvio Montesini, Angelo Patrizio, Sandro Plano …

NO TAV OVUNQUE
Protagonisti del cambiamento

Il 23 gennaio del 2010, mentre si svolgevano due manifestazioni No TAV di ampia partecipazione a Susa e adHendaye (Paesi Baschi francesi), è nata la Carta di Hendaye, che ha segnato in modo formale l’esistenza di una vasta opposizione popolare in tutta Europa contro l’alta velocità ferroviaria. Ma questa opposizione – come è scritto nella stessa Carta – va ben oltre la ferrovia. Ecco che pochi mesi dopo, con un’accelerazione che solo la passione e la convinzione di difendere i beni comuni ha permesso, si sono mobilitati i cittadini in Italia, Francia e Germania contro le Grandi Opere Inutili. Era l’11 dicembre 2010, prima Giornata Europea contro le Grandi Opere Inutili (GOII). Riteniamo che l’opposizione alle GOII risponda ad una vera e propria necessità storica. La predazione del pianeta Terra, fatta anche con investimenti definiti “verdi”, è massiccia e non risponde quasi mai alle necessità delle popolazioni ma va alla ricerca di un sempre maggiore ritorno sui capitali investiti.

Perché le lotte si rafforzino e non siano isolate è necessario prima di tutto che siano riconosciute, escano dai loro confini. Ecco la necessità di parlarne. A partire da queste riflessioni è stato organizzato il primo Forum contro leGOII in Val di Susa nel 2011, seguito da quello di Notre-Dame-des-Landes in Bretagna nel 2012 e da quello di Stoccarda nel 2013. È stato deciso che i movimenti si incontreranno di nuovo in occasione del 4° Forum che avrà luogo nel 2014 in Romania. Il Forum contro le GOII, inteso come piattaforma di collaborazione internazionale, era anche presente al Forum Sociale Mondiale 2013 di Tunisi durante il quale è stata redatta laCarta di Tunisi.

Le cittadine e i cittadini che lottano in Europa e altrove contro le GOII hanno capito che dappertutto, per imporre questi progetti, vengono utilizzati gli stessi metodi, la stessa repressione, lo stesso spreco del denaro pubblico a favore di imprese di costruzione e partiti politici a volte pesantemente infiltrati dalle mafie, lo stesso soffocamento del dibattito democratico e imposto lo stesso scempio ambientale a danno del pianeta Terra.

Fermare questi grandi progetti non è solo questione di ragione, ma anche di etica.

La nostra resistenza popolare è legittima perché si basa sul rispetto dei diritti civili, dei bisogni delle popolazioni e dell’ambiente. Ci opponiamo al dominio di pochi sulla maggioranza e vogliamo fermare lo sfruttamento irresponsabile della natura, utilizzare e migliorare le infrastrutture esistenti, dare più fondi all’istruzione, alla salute, alle pensioni, al trasporto pubblico, alla cultura.
Siamo protagonisti del cambiamento in Italia e altrove, di fronte alla nostra resistenza riceviamo accuse di criminalizzazione e una repressione crescente.

La nostra legittimità induce i partecipanti al Forum a rafforzare le azioni comuni e a utilizzare i mezzi necessari per portare avanti un movimento internazionale contro le GOII a prescindere dalle loro caratteristiche. In questo contesto si è deciso di consolidare la rete per un confronto continuo, mettendo reciprocamente a disposizione informazioni e saperi.
Ogni movimento in lotta agisce indipendentemente dagli altri ai quali offre non solidarietà “burocratica”, ma un riferimento comune nella diversità.


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6-8 dicembre in bicicletta da Mestre fino a Orte per dire NO alla nuova autostrada

6-8 dicembre in bicicletta da Mestre fino a Orte per dire NO alla nuova autostrada che correrà in parallelo alla SS 309 fino a Ravenna, e da qui fino a Cesena e Orte in adeguamento o in variante sulla E-45. E’ questa l’ultima iniziativa promossa da Opzione Zero, storico Comitato della Riviera del Brenta che da anni si batte contro il progetto recentemente approvato dal CIPE.

Attivisti del comitato e di altre associazioni partiranno venerdì 6 dicembre alle ore 7.15 dal Municipio di via Palazzo a Mestre e in 2-3 giorni toccheranno simbolicamente tutti i 48 Comuni che nelle 5 Regioni saranno attraversati dall’opera. La delegazione porterà con se l’appello della Rete Nazionale Stop Orte-Mestre (www.stoporme.org) che raccoglie l’adesione di moltissime organizzazione di carattere locale, regionale e nazionale contrarie alla nuova autostrada. Obiettivo sensibilizzare le amministrazioni comunali, ma anche incontrare i cittadini, le associazioni e i comitati che sui vari territori sono impegnati in questa difficile battaglia. Iniziative per accogliere e accompagnare i ciclisti sono previste a Mira, Codevigo, Cavarzere, Comacchio, Ravenna, Cesena, Perugia, Terni, ma la mobilitazione sta crescendo di giorno in giorno.

Il percorso della carovana seguirà in molti tratti il tracciato della nuova autostrada allo scopo di documentare gli impatti dell’opera sui territori. Lunga 396km, l’autostrada attraverserà 5 Regioni distruggendo territori, campagne e ambienti di pregio come la Riviera del Brenta, il Delta del Po, le Valli di Comacchio, intere vallate dell’Appennino; incalcolabili i danni in termini di consumo di suolo, aumento di frane e alluvioni, inquinamento atmosferico.

Ma oltre agli impatti devastanti, contestata è anche l’utilità dell’opera visto che il progetto non prevede la messa in sicurezza della statale Romea e che i flussi di traffico sulla SS 309 e sulla E-45 non giustificano la realizzazione di una infrastruttura da oltre 10 miliardi di euro, un debito che con il “trucco” del Project Financing finirà per pesare sulle tasche dei cittadini.
Con investimenti molto più contenuti si potrebbe riqualificare e potenziare la rete stradale esistente risolvendo tutti i problemi di sicurezza e di congestionamento in tempi rapidi e impatti ridotti.
Mentre per quanto riguarda le merci si dovrebbe puntare su trasporto marittimo e ferroviario così come indicato dalla Comunità Europea, invece che incentivare ancora una volta la “gomma”.
Questo il link presso il quale è possibile visualizzare il percorso dei ciclisti
In allegato il crono programma con gli orari di passaggio della staffetta ciclistica e il testo dell’appello della Rete Stop Or-Me che sarà depositato nei Municipi.

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