La campagna d’Africa del colosso MSC

Mentre il mondo vive la crisi più grande degli ultimi tre lustri, c’è una società che continua a comprare ed espandersi: parliamo di MSC, il moderno Pac-Man della logistica, che negli ultimi anni si sta rendendo protagonista di una vera e propria cavalcata verso la leadership assoluta rispetto ai processi di globalizzazione e di cui avevamo raccontato nel rapporto “La Galassia MSC”.

Porto di Abidjan, foto Aristidek5maya, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

In questi mesi sta facendo scalpore la conclusione positiva dei negoziati con il colosso francese Bolloré. Lo scorso aprile, la compagnia italo-svizzera ha infatti acquisito tutte le attività africane del gruppo: ben 42 porti di cui il gruppo Bollorè controllava i terminal portuali, le agenzie marittime di linea, il settore delle merci non trasportate tramite container. Tra questi spiccano alcuni dei porti più grandi e strategici del continente, come Lagos e Port Harcourt in Nigeria, Abidjan in Costa d’Avorio, Mombasa in Kenya e Durban in Sudafrica. L’acquisizione da parte di MSC comprende ben 16 terminal container in Africa centrale e occidentale, 7 terminal cosiddetti ro-ro (il comparto Ro-ro riguarda tutte quelle imbarcazioni adibite a caricare camion o treni merci.), 3 concessioni ferroviarie e numerosi retro-porti.

“In seguito ai negoziati esclusivi annunciati il 20 dicembre 2021 e ai pareri favorevoli emessi da ciascuno degli organismi di rappresentanza dei dipendenti consultati, il Gruppo Bolloré ha firmato oggi (31 marzo 2022, ndr) l’accordo relativo alla vendita al gruppo Msc del 100 per cento di Bolloré Africa Logistics (fatturato 2020 di 2,1 miliardi di euro) che comprende tutte le attività di trasporto e logistica del Gruppo Bolloré in Africa, nonché le sue operazioni nei terminal in India, Haiti e Timor Est, sulla base di un valore d’impresa, al netto degli interessi di minoranza, di 5,7 miliardi di euro.” (Nota di Bollorè, da ShippingItaly.it)

Queste acquisizioni hanno dietro una strategia molto accurata. Vanno a rafforzare il gruppo Ignazio Messina & C, già seconda compagnia al mondo nel segmento Ro-ro, che dunque potrebbe raggiungere la leadership globale, molto attivo nel continente africano e recentemente “salvato” da MSC. Gruppo di cui MSC detiene il 49% delle quote.

La strategia di “salvare aziende in crisi” è un altro marchio di fabbrica del gruppo guidato da Gianluigi Aponte: gli scandali e le conseguenti perdite del gruppo Moby Lines e del suo proprietario Vincenzo Onorato hanno messo in enorme difficoltà i collegamenti passeggeri in Italia finché l’acquisizione del 25% da parte di MSC non ha messo tutto in ordine, garantendo al gruppo italo-svizzero un fedele alleato e una situazione quasi monopolistica nel settore del trasporto passeggeri. A tal proposito, si è da poco conclusa la scalata al 100% dell’altro grande player italiano, Grandi Navi Veloci (GNV), che MSC già controllava.

La strategia predatoria rispetto ad attori in difficoltà ovviamente non poteva che raggiungere anche Ita Airways, la compagnia aerea di bandiera da anni in difficoltà e da diversi mesi in cerca di un compratore.In alleanza con Lufthansa è arrivata l’offerta della famiglia Aponte. Entrare nel trasporto aereo permetterebbe al gruppo di completare il processo di integrazione verticale di tutti i segmenti della filiera del trasporto e della logistica. Ricordiamo che MSC è il primo player al mondo per quota di mercato rispetto al trasporto container, grazie alla recente acquisizione del 67% del gruppo brasiliano Login (LOG3), è anche diventata leader nella capacità di trasporto container. È presente in 70 paesi con il trasporto su gomma e rotaia, attraverso le controllate Medlog e Medway, ed è entrata con forza anche nel settore del rimorchio portuale grazie all’acquisizione del 100% di Medtug, società che opera nel porto di Anversa, uno dei più grandi in Europa, e poi con l’acquisizione di Con.Tug anche in quello di Gioia Tauro, mentre la campagna di espansione della società italo-svizzera continua e punta ad altri grandi porti in cui le navi e i traghetti del gruppo fanno scalo: tra questi Genova, La Spezia, Napoli, Civitavecchia, Venezia e Trieste.

Il trasporto aereo rappresenterebbe una vera e propria ciliegina sulla torta. Il problema è che questa torta sta diventando grande quanto il globo, candidandosi a creare monopoli sempre più grandi.

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