Il libro del mese – Sciare in un mondo fragile

Sciare in un mondo fragile. Quattro amici sul filo della crisi climatica

Nel gennaio 2020, quattro amici decidono di partecipare alle proteste ambientaliste contro il World Economic Forum a Davos scavallando le Alpi a passo lento. Partenza in treno da Busto Arsizio fino a Sondrio, da qui un autobus con destinazione Chiesa Valmalenco e poi in sci in direzione Davos. A guidarli un motto, che è anche la loro presa di coscienza rispetto a un necessario cambio di passo nella relazione con le montagne. Secondo Marco, Luca, Giovanni e Michele è imprescindibile guardare all’impronta ecologica del sistema che ci ha portato alla situazione di crisi attuale. E partendo dalla loro esperienza di vita, un primo passo per ripartire si può fare allontanando le montagne.

Di questo viaggio di quattro giorni nella bellezza delle Alpi tra Italia e Svizzera, e delle riflessioni mosse dal momento stesso in cui i quattro hanno deciso di intraprenderlo, parla “Sciare in un mondo fragile. Quattro amici sul filo della crisi climatica”, un libro collettivo edito da Monte Rosa Edizioni e pubblicato nei primi mesi del 2021.

immagine dalla copertina del libro

Una narrazione corale, che intreccia il racconto di un viaggio sui generis, non in cerca della prestazione atletica, ma immerso nel rispetto per la natura meravigliosa, i suoi limiti e quelli di ciascuno dei partecipanti al viaggio. La voce narrante principale è quella di Marco Tosi, guida alpina dal 1996, da sempre appassionato delle montagne della Val D’Ossola e protagonista di tante salite di alta difficoltà su roccia e ghiaccio dalle Alpi al Cho Oyu. A quella di Marco, si alternano le voci degli altri quando, tra imprevisti e riorganizzazioni in itinere, le loro strade si dividono e si ricongiungono fino alle manifestazioni di Davos. Un viaggio che ha assunto una valenza diversa nei mesi a venire: a poche settimane dal loro rientro, la pandemia avrebbe irreversibilmente segnato le nostre vite, rendendo ancora più evidenti le fragilità della società e del mondo in cui viviamo.

Scrive Marco che “L’amore che abbiamo maturato per la montagna in tanti anni di alpinismo ci ha stimolato a voler portare un messaggio di protesta verso uno stile di vita che minaccia tutto ciò che ci è caro”.

Andare in montagna è per molte persone un momento “mordi e fuggi” che, come scrive Luca, “si traduce spesso in una fuga di poche ore da una vita cittadina sempre più insopportabile per godere istericamente degli ultimi ambienti ancora piacevoli, consumandoli letteralmente, nella fretta di volere tutto e subito”. Un’isteria che viene nutrita dall’industria del turismo estrattivista che alimenta una visione della montagna come luogo “a servizio” di bisogni generati su misura, che può essere parco giochi, ambiente bucolico o scenario di mega eventi a seconda delle esigenze di marketing del momento.

“A questa organizzazione innaturale della vita rispondiamo ridefinendo le nostre mete e rallentando il nostro passo, attribuendo maggior valore al tempo” continua Luca. Da qui la provocazione/ proposta di “allontanare le montagne” non per renderle inarrivabili, ma per dedicare loro più tempo, più fantasia, più energia e qualche rinuncia.

Sono sempre più le persone a riconoscere che una risposta collettiva ai cambiamenti climatici deve obbligatoriamente passare dal ripensare la relazione con l’ambiente naturale e la montagna. Nell’ultimo secolo i ghiacciai delle Alpi hanno perso il 50% della loro copertura. Di questa percentuale, oltre i due terzi sono svaniti negli ultimi 30 anni. Per fare un esempio, ricordato nel libro, durante la scorsa estate il ghiacciaio dell’Adamello, il più grande d’Italia, ha perso ben 60 metri di lunghezza e quattro di spessore.

Con un compendio di foto e illustrazioni, questo libro merita di essere letto e praticato, esplorando nuove relazioni con il territorio a noi vicino, con il viaggio, la natura, lo sport e la mobilità, concedendoci di dedicare tempo e attenzione all’esplorazione di nuovi modi di vivere in armonia con l’ambiente naturale.

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