
Una dettagliata analisi condotta dalla rete dell’Est Europa CEE Bankwatch racconta le relazioni pericolose tra la Banca europea per gli investimenti e la Volkswagen.
Fra il 2005 e il 2015, la banca di sviluppo dell’Unione europea ha concesso all’impresa tedesca 19 prestiti, per un importo totale di 4,3 miliardi di euro. Ben 14 di questi finanziamenti erano finalizzati al “miglioramento dell’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni” e cinque di questi rientravano nella cosiddetta “climate action” sbandierata a più riprese dall’istituzione. Poco più di 1,5 miliardi devono ancora essere ripagati dall’azienda di Wolsburg.
CEE Bankwatch ha chiesto conto di questo immenso flusso di denaro, ovviamente alla luce delle recenti polemiche che hanno investito la Volkswagen per il “dieselgate” negli Stati Uniti.
Non che la Banca europea per gli investimenti abbia negato aiuti economici ad altre case automobilistiche. Sempre nel decennio 2005-2015 la cifra garantita ai vari produttori europei si attesta sui 20 miliardi di euro. Macchine a diesel di sette di queste compagnie hanno fatto registrare emissioni di ossidi di azoto (uno degli inquinanti più pericolosi che esistono) superiori a quanto dichiarato in precedenza, una volta sottoposte a test più stringenti.
Per saperne di più e leggere i dati nel dettaglio: http://bankwatch.org/news-media/blog/smoke-billions-europes-auto-industry-eus-house-bank